Ridurre i costi energetici, riordinare programmi come Transizione 5.0, Industria 5.0 a misura di piccola impresa così da rendere più efficiente il sistema degli incentivi, accelerare sulle semplificazioni. Sono le indicazioni espresse da CNA nei giorni scorsi alla riunione a Palazzo Chigi sulla manovra sottolineando l’esigenza di rimuovere gli ostacoli agli investimenti. Tra l’impatto dei dazi sull’export e l’incertezza che penalizza la domanda interna, la spesa per investimenti sarà ancora il traino di una crescita comunque debole.

“La nostra Confederazione – dice Saverio Banini, presidente di CNA Grosseto – ha portato al tavolo di confronto le istanze delle piccole e piccolissime imprese, soggetti fondamentali dell’economia del nostro Paese. È necessario, visto il momento di grande incertezza politica ed economico-finanziaria, mettere in sicurezza i conti pubblici, ma servono anche interventi che possano rafforzare la competitività delle imprese e il potenziale di crescita dell’Italia, in una prospettiva di medio-lungo termine, dato che a breve verrà meno la spinta del Pnrr”.

Durante confronto con il governo, CNA ha evidenziato l’emergenza credito per le piccole imprese che richiede la conferma del sistema di garanzie, mentre giudizio positivo per la conferma per il 2026 dell’ecobonus al 50% rilevando l’esigenza che norme e incentivi devono avere certezza e stabilità nel tempo. Anche sulla nuova rottamazione, la Confederazione condivide l’impostazione del governo di un intervento mirato ai soggetti fiscalmente meritevoli. Infine, è necessario che la componente lato entrate della prossima manovra non produca un aumento delle imposte sul sistema delle piccole imprese.

“Rimangono ferme – conclude Banini – le richieste della nostra associazione per fare un sforzo dal punto di vista della semplificazione burocratica e amministrativa, che rimane un elemento critico con le imprese, soprattutto per quelle più piccole, e la necessità di riformare la legge quadro sull’artigianato, che proprio quest’anno compie 40 anni e che deve essere rivista a partire dalle nuove caratteristiche e necessità delle imprese italiane. Abbiamo bisogno di incentivare il passaggio generazionale di impresa, anche attraverso sgravi fiscali, per avvicinare i giovani al nostro mondo. A questo si aggiunge, nello specifico per il nostro territorio, l’urgenza di stanziare risorse per le infrastrutture sia viarie che digitali, fondamentali per lo sviluppo di impresa”.

 

 

 

 

 

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