Anche quest’anno, a causa delle alte temperature, molti lavoratori rischiano di essere colpiti da patologie e malori, soprattutto in ambiti particolari, all’aperto o in ambienti chiusi non adeguatamente climatizzati. Uno stato di idratazione inadeguato, combinato allo sforzo fisico e a ritmi di lavoro eccessivi, aumenta significativamente il rischio di sviluppare patologie acute da calore specialmente in presenza di patologie preesistenti. Nei casi più gravi la situazione può concludersi in modo drammatico con infortuni mortali. Inoltre la condizione di stress termico è in grado di indurre deconcentrazione e disattenzione durante il lavoro e conseguentemente incrementa il rischio di infortuni.
Anche l’Ispettorato nazionale del Lavoro ha richiamato l’attenzione sulla necessità di intensificare le attività di sensibilizzazione e di verifica, nel corso dell’attività di vigilanza, riguardo alle misure di prevenzione previste ed attuate dal datore di lavoro al fine di ridurre al minimo il rischio di “stress termico ambientale” e quindi al fine della tutela dei lavoratori riguardo gli adempimenti inerenti i rischi sul lavoro derivanti dal caldo.
Proprio per questo riportiamo alcune misure cautelative redatte dal Laboratorio di sanità pubblica dell’Azienda Sanitaria Usl Toscana sud est, concordate con i servizi Pisll delle aziende Usl, da adottare nelle situazioni lavorative all’aperto e in ambienti chiusi non climatizzati. Di seguito alcuni suggerimenti:
- Reperibili sul sito del Portale Agenti Fisici, alla sezione Microclima;
-
- Leggi il comunicato stampa INL;
-
- Leggi la circolare INL 3783 del 22.06.2022.