Plastica “usa e getta” al bando già da questa estate negli stabilimenti balneari toscani. Le associazioni dei balneari hanno firmato mercoledì 12 giugno con la Regione il protocollo per dare vita a questa buona pratica già da questa estate, due anni prima del divieto imposto dall’Europa. Fra i firmatari, CNA Balneatori Toscana, rappresentata dal portavoce regionale Lorenzo Marchetti.
A marzo Bruxelles ha infatti varato una direttiva storica: via e fuorilegge dal 2021 le stoviglie in plastica, un modo per ridurre i rifiuti in mare che per l’80 per cento sono costituiti da plastica. Ma i novecento stabilimenti balneari della costa toscana, dai confini con la Liguria fino alla Maremma, saranno “plastic free” già da questa estate. Si potranno smaltire le scorte di magazzino, ma poi nei locali con accesso sul mare, nei bar e ristoranti degli stabilimenti, posate, piatti, cannucce, contenitori per alimenti, mescolatori per bevande, tazze e bicchieri dovranno essere di materiale compostabile.

L’intesa è stata firmata dalla Regione Toscana con Anci Toscana, CNA Toscana, Confesercenti, Confartigianato, Confcommercio, Confindustria e il sindacato di base “Donne di mare”. Si tratta di un protocollo aperto ed altre associazioni potranno in futuro sottoscriverlo.

Addio dunque a stoviglie monouso. E chi non lo farà rischia una multa. Dopo l’emanazione della norma regionale saranno i sindaci a definire gli atti di dettaglio, con proprie ordinanze o regolamenti. Rimarranno per ora le sole bottigliette in plastica. Al momento c’è infatti una sola azienda in Italia che le produce in materiale ecologico: un divieto non è quindi possibile. Ma anche su questo la Toscana è al lavoro per anticipare soluzioni.
Il problema della plastica in mare è enorme e bastano pochi numeri per capirlo: si stima che ogni anno vengono prodotte 280 milioni di tonnellate di plastiche e che da qui al 2050 la cifra, se non cambierà qualcosa, rischia di raddoppiare. Almeno 8 milioni finiscono nei mari di tutto il mondo, compreso il Tirreno, portati dai fiumi o trascinati alla largo dalla risacca sulla spiaggia; ad almeno 250 miliardi ammonterebbero nel solo Mediterraneo i microframmenti, quelli più pericolosi perché finiscono nella catena alimentare.
La Regione Toscana aveva già fatta da apripista sulla raccolta dei rifiuti in mare con il progetto “Arcipelago Pulito” tenuto a battesimo l’anno scorso, consentendo ai pescatori di portare a riva (senza esserne più responsabili) i rifiuti tirati su con le reti. Una buona pratica presa a modello dal Parlamento europeo e poi dal governo con la recente legge “Salva mari”.
Nell’accordo firmato con le associazioni dei balneari si ragiona anche di un impegno comune per sensibilizzare chi frequenta il litorale sul tema dei rifiuti in mare e in spiaggia. A vigilare sul rispetto delle norme, che saranno recepite con ordinanze dai Comuni, ci penseranno gli agenti di polizia municipale. L’accordo prevede anche l’installazione di contenitori per la raccolta differenziata nelle spiagge ‘libere’, non oggetto di concessione demaniale. Ovunque saranno installati cartelli che riepilogheranno divieti e regole sull’abbandono e la raccolta dei rifiuti. E’ previsto anche un premio per la spiaggia toscana più sostenibile.

Fonte: CNA Toscana 

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