“I dati del Sole24Ore sul reddito medio dei cittadini che vivono nei capoluoghi italiani, purtroppo non ci stupiscono”. Commenta così Anna Rita Bramerini, direttore di CNA Grosseto,
lo studio diffuso dal quotidiano, che mette in relazione il reddito medio dichiarato nell’ultimo anno disponibile (il 2017, quindi con i dati dell’anno di imposta 2016), il numero dei contribuenti ogni cento abitanti e la variazione (al netto dell’inflazione) rispetto al 2008, anno in cui è iniziata la crisi economica mondiale. Tra le città italiane, Grosseto registra un reddito medio di 21.782 euro, con un calo del 3,85 per cento rispetto a dieci anni fa e si colloca così all’ultimo posto tra i capoluoghi toscani.
“Che l’economia grossetana stenti a riprendersi è purtroppo un dato di fatto”, continua Bramerini. “Lo studio della Camera di commercio presentato poche settimane fa in occasione della sedicesima Giornata dell’economia abbina i dati economici ad altre informazioni e ci dà importanti spunti di riflessione. La nostra provincia, infatti, si conferma come la peggiore per il tasso di crescita naturale. Un primato triste che si consolida in una regione che ha già un basso tasso di natalità. Prima ancora di riflette sull’economia, quindi, dovremmo ragionare su questo: se i giovani sul nostro territorio saranno sempre meno, diminuirà anche drasticamente la possibilità di veder nasce nuove imprese”.
“Per questo, da tempo la nostra associazione si sta interrogando su temi che crediamo debbano essere al centro di una riflessione da riprendere proprio nei prossimi mesi a più livelli: istituzioni e privati devono tornare, ora più che mai, a confrontarsi per cercare di dare un nuovo impulso al territorio”.
“Stando ai dati diffusi dalla Camera di commercio l’unico settore in crescita è il turismo, mentre il manifatturiero, il commercio e le costruzioni vivono una flessione ancora marcata. Restano in vita le imprese esistenti ma, rispetto al triennio precedente, non se ne creano di nuove. Inoltre, il numero delle attività artigiane, dal 2012, è in calo con un – 0,6% e il 7% delle aziende del settore è sparito, come confermano anche i dati sul credito e sugli impieghi”.
“Per uscire da questo stato di crisi, ormai prolungato, vanno favorite politiche che sappiano attrarre investimenti nel settore manifatturiero, senza mettere in discussione la vocazione turistica e agricola della Maremma”. “Fare impresa dovrebbe tornare ad essere per i giovani una possibilità concreta di impiego futuro. Da parte nostra CNA Grosseto ha rilanciato il progetto ‘Next Level’, rivolto agli studenti delle scuole superiori, facendo interagire direttamente i ragazzi con i giovani imprenditori della CNA, con l’intento se non di appassionarli, almeno di suscitare in loro un interesse o una semplice curiosità su cosa significa fare impresa oggi, le difficoltà che si incontrano, ma anche facendo loro intravedere la possibilità di coltivare un sogno e vederlo trasformarsi in realtà, prendendo spunto dall’esperienza di chi ce l’ha fatta. E’ una goccia nell’oceano delle speranze che dovremmo o potremmo alimentare per i giovani che guardano al loro futuro spesso con occhi più smarriti e disorientati di quelli che avevamo noi alla loro età”.