CNA Costruzioni esprime preoccupazione in merito alle difficoltà generate dagli obblighi di pubblicazione per le stazioni appaltanti disposti dal nuovo Codice degli appalti, a partire dal 1° gennaio 2024. “Una difficoltà prevedibile – commenta Ilaria Chechi, coordinatrice di CNA Costruzioni Grosseto – dato che, come emerso dai dati dell’Osservatorio realizzato da Cna nazionale ‘Appalti pubblici – L’Everest per le piccole imprese’ dello scorso anno, il 30 per cento delle procedure si svolge in modalità cartacea e, quindi, il processo forzato di digitalizzazione ha creato forti disagi alle stazioni appaltanti, soprattutto a quelle più piccole”.

Quanto sta accadendo coinvolge inevitabilmente anche il sistema delle imprese, che in assenza di soluzioni adeguate si trovano ad affrontare, nei fatti, il rischio di un blocco dei micro e piccoli appalti, compromettendo la continuità nell’erogazione di servizi pubblici.

Ilaria Chechi CNA Grosseto“Inoltre, l’utilizzo delle piattaforme certificate per i micro affidamenti sotto ai 5mila euro – continua Chechi – comporterà per le piccole imprese il fatto di dover utilizzare procedure che potrebbero rivelarsi complesse per operatori che non hanno un vero e proprio ‘ufficio gare’ al loro interno e che non hanno una particolare esperienza nell’utilizzo degli strumenti digitali, trasformando questi micro affidamenti in una complicazione digitale anche costosa, perché molte imprese saranno costrette a rivolgersi a risorse esterne”.

Una duplice difficoltà, quindi, sia per le imprese che lavorano con la Pubblica amministrazione, sia per le stazioni appaltanti stesse. “La riforma digitale dei contratti pubblici – aggiunge Chechi – rischia di innescare un cortocircuito nella gestione delle procedure di affidamento, con particolare disagio per le piccole amministrazioni che si trovano impossibilitate a ottenere i certificati identificativi di gara (Cig), necessari per avviare le procedure di assegnazione delle commesse. Già numerose stazioni appaltanti hanno evidenziato la persistente disfunzione della banca dati gestita dall’Anac, la quale ha esteso l’uso dell’interfaccia web per appalti, inclusi gli affidamenti sotto i 5mila euro, fino al 30 settembre 2024, soluzione che non è però riuscita a fornire risposte adeguate, lasciando gli operatori pubblici alla ricerca disperata di soluzioni operative”.

Per questo, CNA Costruzioni invita il ministero competente a intervenire con provvedimenti urgenti per risolvere tempestivamente le criticità emerse, evitando così di ingessare il sistema degli appalti con ripercussioni negative su tutta l’economia del settore.

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