Da Artigiani Indipendenti a CNA

IL PASSAGGIO EPOCALE

Da “Artigiani Indipendenti”, che serviva a sottolineare autonomia e indipendenza proprio dalla politica e dai partiti, a CNA Associazione Artigiani punto e basta.

Questa è una delle tante differenze che si sono prodotte negli oltre cinquant’anni di vita dell’Associazione e non è una questione banale (la necessità di un richiamo nominalistico all’autonomia, per le Associazioni di rappresentanza che operano nella nostra provincia oggi, essendo l’autonomia sancita dai fatti, è un problema che non si pone più).
Per il resto:

  • Dall’esercizio della sola e prevalente rappresentanza (attività sindacale, come si diceva una volta), alla integrazione di questa con una moderna ed efficiente rete di servizi alle imprese;
  • Dall’Associazione, quindi all’attuale Sistema CNA: Ente Patronato, strutture per i servizi amministrativi e tributari, informatici, ambientali, formativi, assicurativi, finanziari e CAF Imprese.
  • Da una presenza limitata alla sola città(sede provinciale) ad una rete capillare di uffici e recapiti comunali;
  • Dalle ripetute competizioni elettorali (con l’attuale Confartigianato) per la conquista della (rimpianta) Cassa Mutuategli Artigiani e della Commissione Provinciale per l’Artigianato alle intese unitarie che, oggi, consentono di definire gli assetti di quest’ultima.;
  • Dai venti soci fondatori agli oltre cinquemila attuali iscritti (tra attivi e pensionati);
  • Dagli angusti locali di via Mazzini concessi in affitto dall’Amministrazione Comunale, ad una porzione di via Lago di Varano, poi ai due piani dell’immobile di via Scrivia per finire al palazzotto di Via Birmania. A questo proposito ci piace pensare che la collocazione della nuova sede, posta come cerniera tra la città ed il mondo produttivo, possa esprimere, simbolicamente, la relazione inscindibile tra azione economica e utilità sociale.

Al raggiungimento di questi risultati hanno concorso una pluralità di fattori e di soggetti:

  • In primo luogo le esigenze delle imprese, prodotto di una burocrazia opprimente che ha abnormemente incrementato, oltre alla quantità del prelievo, soprattutto la mole degli adempimenti prescritti;
  • In secondo luogo la decisione di mixare la battaglia per la riduzione del peso fiscale e per la semplificazione amministrativa alla fornitura dei servizi ( se i servizi aiutano l’impresa a crescere, la rappresentanza consente all’impresa di esistere, questo è stato il filo conduttore del nostro ragionamento).

Inoltre:

  • L’impegno e la lungimiranza con cui i Gruppi dirigenti avvicendatasi alla guida della CNA hanno operato, insieme all’impegno ed al senso di appartenenza manifestato dagli stessi dipendenti. Senza la fiducia ed il sostegno delle imprese però, tutto questo non sarebbe stato sufficiente, ed è per questo che i risultati raggiunti sono da ascrivere soprattutto agli ARTIGIANI: dal primo dei dirigenti all’ultimo degli iscritti. Senza di loro, niente di tutto questo sarebbe stato possibile.

Raccontando qualche briciola della sua storia che ha costituito una parte non irrilevante della storia di questa provincia e del suo capoluogo, la CNA di Grosseto vuole anche ricordare origini e valori dell’artigianato, sottolineare il ruolo che questo ha avuto nel sistema economico locale evidenziando la sua capacità di coniugare tradizione e futuro per testimoniare, contemporaneamente, l’ingegno e la creatività dell’uomo. Concludendo. Quelli che si presentano oggi, rispetto alle origini, sono i tratti di una nuova e diversa realtà associativa. E’ la dimostrazione che anche CNA, come le imprese che rappresenta ed assiste, si rinnova e si evolve: nella fornitura di servizi e nelle proprie capacità di intervento. Come le imprese artigiane però, resta ancorata alla propria cultura, ai propri valori e a quelle radici di Organizzazione sindacale che ancora oggi, benché all’antagonismo si siano sostituite concertazione e rappresentanza, mantiene ben salde.

Menu Accessibilità